Diana
Nella mia esperienza SVE (Servizio Volontario Europeo) tra tante attività ho avuto la possibilità di lavorare nel laboratorio di cucina…
… come vedete nel VIDEO.
L’attività del Centro consiste nell’imparare a comprare e preparare in modo autonomo tutto quello che serve per il pranzo per tutte le persone presenti. Devo dire che la cultura italiana è impregnata della tradizione culinaria e qualche volta mi sembra che il tempo trascorso durante il pranzo sia considerato “santo”. È l’opportunità per tutti per parlare e condividere.
Ma questa attività ha un senso più profondo e non è “solo cucina”, perché ha anche forte capacità di sviluppo a livello psicologico. Allora, proviamo capire perché il laboratorio di cucina è importante per lo sviluppo dell’aspetto cognitivo di una persona. Prima di tutto dobbiamo conoscere quali sono i processi cognitivi, che sono: la percezione, la memoria, il pensiero ed il linguaggio. Soffermiamoci gradualmente su ciascuno di essi:
- La percezione: acquisizione sensoriale dell’interazione tra le persone ed oggetti di diversi materiali, temperature, superfici, colori.
- La memoria: sviluppo della memoria visuale, auditiva e operativa tra il ricordo dei piatti che ci sono stati preparati in precedenza, il loro nome, le fasi della loro preparazione.
- Il pensiero: sviluppo dei lobi frontali della corteccia cerebrale attraverso l’utilizzo dei piani con le fasi dell’elaborazione per la cottura dei cibi (in immagini o scritte). Si forma anche il concetto delle diverse fasi del processo e delle categorie (verdure, frutte, stoviglie ecc.). Si crea così la visione integrale del processo che è portato alla conclusione.
- Il linguaggio e la comunicazione: le attività si realizzano in gruppo, di solito nel laboratorio partecipano da 3 a 6 persone che devono mettersi d’accordo per arrivare ad uno scopo comune (preparare il pranzo). Questo facilita il mantenimento delle funzioni del lobo temporale sinistro della corteccia cerebrale.
- Sviluppo dell’emisfero destro della corteccia cerebrale :
- I concetti matematici tra il calcolo dei prodotti e la quantità che serve, il numero di persone che saranno a pranzo, la quantità delle porzioni fino ad apparecchiare la tavola e contare le stoviglie.
- I concetti temporanei. Il lavoro con l’orologio nel tempo della cottura per capire quanto tempo ci vuole per cucinare un preciso ingrediente oppure un cibo in relazione all’orario del pranzo.
E tra l’altro…..
- L’abilità manipolativa. Il laboratorio di cucina è pieno di attività motorie che servono per sviluppare la micro-motricità: tagliare, lavare, pizzicare, mescolare, triturare ecc.
Ed infine…
Così vediamo che il laboratorio di cucina offre un ampio campo per lo sviluppo e la correzione delle funzioni psichiche. Inoltre cucinare è un’ottima motivazione per tutti perché come dicono nel mio paese “chi non lavora, non mangia”.
(L’articolo, la foto e il video sono stati fatti da Diana Gomez.)